Alle psallite cum luya
Canone, imitazione, forma. Un brano interessante.
Alle Psallite cum luya è un mottetto latino del XIII-XIV secolo, di probabile origine inglese, presente nel Codice di Montpellier.
Appartiene al diffusissimo genere del tropo: un testo originario viene “arricchito” con inserti di altro testo, modificando in questo caso la struttura e la forma della composizione.
Alle psallite cum luya
Alle concrepando psallite cum luya
Alle corde voto Deo toto, psallite cum luya.
Alle luya
Il senso generale del testo potrebbe infatti essere “cantate alle con luya”.
E la tropatura consiste appunto dell’inserire un nuovo testo all’interno della parola alleluya.
È interessante osservare come l’inserimento del nuovo testo influisca sia nella lunghezza della frase musicale (e questa sarebbe la legittima aspettativa) sia nell’ampiezza melodica di ciascuna frase: nella parte musicale la parte del triplum (la voce trascritta più in alto) le frasi contraddistinte dall’indicazione A -A’-A” sono via via più lunghe (rispettivamente 3, 4 e 5 misure nella trascrizione moderna) sia più estese melodicamente (abbracciano rispettivamente 4, 5 e 6 suoni).
Si potrebbe immaginare di proseguire nella tropatura e di raggiungere frasi musicali sempre più lunghe ed estese?
La stessa cosa avviene nelle altre voci: si comportano allo stesso modo: il tenor (la voce trascritta più in basso) segue le stesse regole di sviluppo e conclude con la parola alleluya (tratta probabilmente da un originale del repertorio gregoriano).
La seconda voce, il duplum, presenta un ulteriore elemento di interesse. La melodia è la stessa del triplum: dal punto di vista del testo potremmo dire che si tratta di un canone. Cioè che il duplum segue il triplum nel canto della melodia con il testo.
siamo invece di fronte a una diversa organizzazione degli stessi elementi della frase musicale: se la prima voce presenta una melodia organizzata in A – B – A’ – B’ – A” – B” la seconda voce presenta la successione B – A – B’ – A’ – B” – A”.
Alle psallite cum luya è quindi un brano interessante, paradigma di uno stile di composizione diffusissimo nel Medioevo e che unisce imitazione, canone e sviluppo formale partendo dagli elementi primi del canto gregoriano
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